questo è vero, ma l'acqua serve all'anidride carbonica per abbassarne la temperatura durante la sua fuoriuscita in microbolle (esse tendono a risalire in superficie per liberarsi successivamente nell'ambiente circostante, sortendo lo stesso effetto di quando apri una bottiglia di acqua gassata), come ben saprai i gas compressi nelle bombole sono incredibilmenti freddi, ed è per questo motivo (suppongo) che il Magnet utillizza la catalizzazione del propano e non la CO2 diretta .
[REFUSO]
stavo pensando di mitigare la temperatura della CO2 semplicemente indirizzando il flusso del gas verso le lampade UV (solitamente calde e avendo cura di coprirle con qualche affarino di metallo, altrimenti scoppierebbero per shock termico) ,in pratica l'erogazione della CO2 nel suo percorso prima incontra le lampade e poi viene disperso nell'ambiente (piazzando l'atomizzatore alle spalle delle stesse), quando le due masse di aria si incontrano dovrebbero attenuare la temperatura della CO2 , solitamente più fredda .
PS: sono solo idee, chiaramente vanno provate e ottimizzate .
[REFUSO 2]
in questi giorni ho mandato mail e chiesto a persone esperte pareri sulle modalità d'impiego della CO2, in particolare reputo interessante il commento di un commerciante di acquarologia :
"In teoria se la CO2 esce molto - molto lentamente la temperatura dovrebbe essere pari a quella dell'ambiente. Se esce molto velocemente la temperatura diminuisce proporzionalmente alla velocità con cui si espande il gas, e la bombola diventa molto fredda."
questo in parole povere si traduce che dovremo utilizzarla con una regolazione (agendo sulla valvola a spillo) che non superi le 120 bolle al minuto (2 bolle al secondo) , la notizia positiva viene anche su un altro fronte, l'atomizzatore , questo sconosciuto .
Ho avuto modo di conoscere i dettagli del suo funzionamento, in pratica quello mostrato da me nella raffigurazione precedente non è un vero e proprio atomizzatore , lo definerei piu un pre-miscelatore (ecco perchè possiede un rotore) con atomizzatore integrato, in quanto prende la CO2 e l'acqua e le premiscela prima di diffonderle attraverso l'atomizzatore .
Un atomizzatore (senza il miscelatore) è in pratica soltanto uno sminuzzatore di bolle passivo, entra una bolla di CO2 per esempio da 20mg, il risultato in uscità sarà 20 bolle da 1mg cadauna, trattasi dunque di una membrana porosa e permeabile chiamata setto (fornita con guarnizioni) che sminuzza (con la sua azione filtrante) le bolle in bollicine più minute (foto in basso) .
Link invalido atomizzatore completo di setto poroso (nella parte inferiore ci si collega il tubicino che porta la CO2, in alto invece c'è il setto che nella foto non riuscite a vedere)
Link invalido setto con guarnizioni
la notizia buona è che per la nostra casistica può non servire l'atomizzatore (e quindi anche il setto) perchè in acquarologia ha il senso di rendere l'anidride più disponibile per le piante acquatiche (una bolla troppo grande avrebbe scarso assorbimento), ma alla nostra amata zanzara non frega un accidente se la bolla è grande o piccola, della serie "basta che respira!" .
Adesso non ho una lira, ma appena metto due soldi da parte compro il materiale e comincio i lavori .
a presto!
PS: a proposito, il kit che acquisterò sarà diverso da quello mostrato in foto , opterò infatti per un kit della TFJ con mini bombola ricaricabile da 200gr .
Per chi è interessato, lo illustrerò in seguito .
intanto godetevi la mini guida per realizzare un
contabolle
fatto a mano con solo 1€ !