se intendevate "quanto prodotto per litro d'acqua di focolaio" la risposta è "dipende da un sacco di cose"
... le principali sono:
1) concentrazione del principio attivo (p.a.) nel formulato commerciale, cioè nel barattolo che compro o che il comune mi regala. I prodotti a base di Bti in realtà recano in etichetta la "potenza" del formulato e non la concentrazione. Questo perché per un formulato di questo tipo, in cui ci sono delle tossine di origine biologica che agiscono, la concentrazione delle tossine mi direbbe molto poco sull'efficacia del prodotto. In altre parole, il Bti prodotto in stabilimenti diversi a parità di tossine presenti potrebbe avere effetti molto differenti. Perciò si utilizza la cosiddetta potenza del formulato. Questa si esprime in UTI/mg (ITU/mg nei testi anglosassoni) che significa numero di Unità Tossiche Internazionali per milligrammo. Fatta questa breve premessa, spero abbastanza chiara per tutti, torniamo al nostro problema. I formulati più comuni in commercio (parlo di sospensioni acquose concentrate) hanno potenza pari a 600 UTI/mg o 1200 UTI/mg. In pratica questi secondi sono concentrati il doppio rispetto ai primi. Quindi ne devo usare la metà.
2) tipo di acqua del focolaio che intendo trattare. Il Bti agisce solo se ingerito dalla larve. Ciò significa che è efficacie solo se il prodotto viene assunto in quantità sufficiente. Le larve di zanzara si nutrono filtrando l'acqua. Se l'acqua è molto ricca di particelle organiche (acqua "sporca") le tossine di Bti hanno minor possibilità di essere filtrate e, venendo adsorbite dalla materia organica, spesso precipitano sul fondo senza poter espletare la propria funzione larvicida. Perciò in un acqua più limpida sarà sufficiente una dose minore di prodotto.
3) profondità dell'acqua. Analogamente a quanto detto prima, se l'acqua è profonda il Bti si diluisce più facilmente rischiando di non raggiungere la dose letale necessaria. Quindi acque profonde necessitano dose più elevate di acque basse.
4) temperatura dell'acqua. Le larve di zanzara sono più attive e quindi mangiano di più a temperature più elevate. Sotto ad una certa temperatura non mangiano proprio ed il Bti risulta inefficace. Purtroppo ogni specie ha le sue esigenze termiche e quindi non si può dare una regola. Si può dire molto grossolanamente che per le specie più comuni da noi in ambiente urbano e domestico (tigre e zanzara comune) sotto i 10°C il Bti non funziona (ma è anche difficile trovare delle larve...), tra i 10° e i 20° si possono usare dosi via via meno alte, sopra i 20° sono voracissime! 5) quantità di larve. Come detto prima il Bti deve essere ingerito ad una certa dose per risultare efficace. Molto semplicemente, più larve ho, meno Bti per ognuna c'è, per cui devo aumentare la dose. Che cosa vuol dire poche o tante larve? Di norma per poche larve si può intendere una concentrazione fino ad una decina di larve per ogni litro d'acqua, per quantità media, fino a 50 larve/litro, per molte larve sopra le 50 larve/litro, ma si possono trovare definizioni assai differenti, in quanto l'esperienza è l'unica guida corretta. Ed in ogni caso occorre "farsi l'occhio".
6) età delle larve. Ovviamente più è piccola la larva, meno Bti è necessario per ucciderla... Infatti un trattamento risulta molto più efficace su larve piccole. Ma cosa significa larva piccola? Le larve di zanzara attraversano 4 stadi di accrescimento larvale fino a trasformarsi in pupa, forma in cui, analogamente a quanto avviene nel bozzolo della farfalla, si compie la metamorfosi. Specie diverse hanno larve di dimensioni diverse e poi la disponibilità di cibo gioca un ruolo molto importante. Per cui l'unico modo di farsi un'idea chiara sulle differenti dimensioni delle larve è quello di osservarle in un focolaio. Se si ha la fortuna di trovarne uno con larve di differenti età, si possono vedere tutte le differenti dimensioni farsi un'idea chiara. Per dare un'indicazione molto pressappochista, posso dirvi che una larva di I stadio (L I) in genere è lunga un paio di mm, mentre una larva di IV stadio (L IV) arriva e spesso supera il cm. Su come sono fatte le larve, vi rimando ad un qualunque motore di ricerca di immagini. Vi è poi da tener presente che le larve di IV stadio ad un certo punto cessano di nutrirsi perché stanno per trasformarsi in pupa, forma molto mobile, ma priva di apparato boccale, per cui ovviamente non si può nutrire ed è quindi insensibile al Bti. Alcuni anni fa ha iniziato a girare la voce (che continua a girare ancora oggi, anche in ambienti "scientifici") che il Bti era efficace solo sui primi due stadi larvali. Non è vero! La faccenda nasce probabilmente da alcune pubblicazioni molto datate che prendevano in considerazione prodotti e dosi consigliate ormai superate. Ho personalmente visto anche in campo grandi morie di larve di IV stadio. Ovviamente con dosi di Bti maggiori rispetto a quelle sufficienti ad ammazzare quelle di I, II o III. Comprendo che queste righe possano aver generato più confusione che chiarimenti. Ma è così che stanno le cose. Comunque le etichette in genere consigliano le dosi necessarie per le varie situazioni. O meglio danno un range entro cui attenersi, spesso su superfici assolutamente inverosimili per l'ambito domestico (ad ettaro) che quindi rendono difficile il calcolo. Comunque quanto più si presentano le condizioni sfavorevoli su illustrate (acqua sporca, profonda o fredda, molte larve o di età avanzata), tanto più vicini allo dose maggiore occorre avvicinarsi, tanto più le condizioni si presentano favorevoli (acqua limpida, bassa e tiepida, poche larve giovani), tanto meno prodotto servirà.
Se invece più semplicemente intendevate "quanto prodotto puro va diluito in un litro d'acqua prima di spruzzarlo nel focolaio" allora la risposta è un po' più semplice e semplicisticamente si può rispondere "dipende da quanta soluzione voglio/posso/ritengo opportuno" spruzzare nel focolaio per ottenere una buona copertura dello stesso. Esistono due esigenze contrapposte: buona copertura del focolaio (più ci butto acqua, meglio raggiungo qs obiettivo), tempi e costi d'intervento (meno acqua devo trasportare e spruzzare, meno mi costa il trattamento e maggiore è la resa). Diciamo che per le esigenze domestiche diventa una questione di lana caprina e discorsi di questo genere si fanno per le grandi estensioni. Per cui anche in questi casi si può dire di leggere le indicazioni di etichetta e poi "in media res"...
ANTEA
(am)