Per una risposta esaustiva occorre scindere i diversi problemi. Molte zanzare (ma non tutte), come molti altri insetti, sono attratte dalla luce, tanto che le prime trappole attrattive impiegate per catturare zanzare per scopi di studio erano (ed in alcuni casi lo sono ancora) luminose. Sono stati fatti addirittura degli esperimenti per capire tra varie luci colorate quali le attirano di più. E si è anche scoperto che specie diverse hanno predilezioni differenti. Anche la zanzara tigre, pur essendo spiccatamente diurna ha una sua luce prediletta (secondo uno studio di Burkett & Butler con lunghezza d’onda di 600 nm, corrispondente al giallo-arancio).
Altro discorso è stabilire se le trappole luminose in commercio servono a catturare le zanzare che ci molestano e soprattutto se riescono a farlo in modo significativo. Per capirlo basti pensare che le zanzare sono attratte anche da altri fattori fisici, come la colonna di calore che si alza dal nostro corpo, e soprattutto chimici (anidride carbonica, acido lattico, ecc.). Quindi la loro “caccia” è molto ben guidata. Come tutte le trappole attrattive, anche quelle luminose sono prima “attrattive” e poi semmai “trappole”. Pertanto se utilizzate impropriamente attraggono in casa nostra molte più zanzare di quelle che normalmente ci sarebbero e queste, una volta entrate saranno più interessate agli odori provenienti dai nostri corpi che alla luce della trappola. Poi sul numero magari qualcuna ci finisce e noi tutti contenti al mattino conteremo i cadaveri delle malcapitate (molti delle quali, ormai irriconoscibili, non saranno nemmeno zanzare). Come per le altre trappole vale la regola di posizionarle in zone strategiche, ossia dove le zanzare possano essere attratte (quelle che lo sono da quella determinata trappola) senza poi essere deviate verso di noi prima di essere catturate.
ANTEA
(AM)