Quando una femmina di zanzara raggiunge sull’ospite su cui desidera nutrirsi, dopo esservi stata attratta da fattori fisici e chimici, si posa sulla sua pelle e la sonda con la punta del suo labrum (il pezzo boccale superiore) per trovare un’area idonea. Poi con gli stiletti boccali (4 pezzi derivanti a coppie dalle mandibole e dalle mascelle) inizia a lacerare le cute ed essi vi penetrano insieme al labrum e all’ipofaringe che tutti insieme vengono chiameti fascicolo. Mentre il fascicolo penetra, il labium (il pezzo boccale inferiore) si piega a gomito all’indietro scorrendo lungo il fascicolo stesso fungendone da guida (può trovare un’immagine abbastanza chiara di questo meccanismo digitando nella barra degli indirizzi del suo browser link non valido).
Con un movimento avanti e indietro il fascicolo penetra in profondità fino a penetrare in un capillare o almeno a danneggiarlo quel tanto da farlo sanguinare.
A questo punto la saliva della zanzara che fluisce attraverso il suo ipofaringe si mescola con il sangue diluendolo. E questo rende più facile la suzione del sangue stesso. Alcune componenti della saliva inoltre provocano il rilascio di istamina con il risultato di far dilatare i capillari circostanti con un maggior apporto di sangue nell’area. Sono proprio queste reazioni che lasciano il fastidioso senso di prurito intorno alla puntura. Ma la saliva contiene anche delle sostanze anticoagulanti che impediscono la formazione di coaguli durante la suzione.
Tutto ciò avviene in soli pochi minuti, poi la femmina, carica di una quantità di sangue che può raggiungere il peso del suo stesso corpo, pesantemente vola via.
Per quanto concerne la composizione della saliva delle zanzare, oltre ad acqua e sali, essa contiene numerose proteine con le funzioni più varie. Oltre a quelle già viste di fattori anticoagulanti, antipiastrinici e vasodilatatori alcune sono enzimi aiutano l’assorbimento degli zuccheri (analogamente alla nostra saliva), altre fungono da agenti antimicrobici. Sembra inoltre che alcune di esse interagiscano con sostanze del sistema immunitario periferico dell’ospite (interferoni, citochine, ecc.) deprimendolo.
Per quanto riguarda la quantità di saliva iniettata, essa dipende dalla specie di zanzara, dal suo stato, ecc., ma è in ogni caso molto bassa, ma sufficiente a trasmettere ed esempio più di 100 sporozoiti di un plasmodio malarico.
Infine, gli “effetti” e la “durata” dell’infiammazione provocata dalla puntura di una zanzara, essi dipendono dal soggetto che viene punto (peso, età, sensibilità individuale, stato di salute, ecc.) e da quante punture ha subito, con casi estremi dal completamente asintomatico allo shock anafilattico! Esiste anche una patologia, conosciuta come sindrome di Skeeter, causata dalla semplice puntura di zanzare, anche senza trasmissione di patogeni, ma provocata dalla loro saliva: i sintomi sono gravi reazioni allergiche localizzate (prurito, flogosi, arrossamento, ecc.) e febbre.
ANTEA
am