Se è vero che nella lotta alle zanzare tutto (o quasi) serve, è altrettanto vero che qualcosa serve di più, altro di meno e anche le cose che servono veramente lo fanno solo se usate bene…
E le trappole a cattura massale (questo è il nome con cui sono conosciute nell’ambiente scientifico) non fanno eccezione. Delusione o soddisfazione dipendono da cosa ci si aspetta da loro, da come le si utilizza e da quante e quali zanzare vi sono in giro.
Esistono in merito decine di studi e centinaia di esperienze che possono dimostrare tutto e il contrario di tutto: dalla massima efficacia ad un esito addirittura controproducente! Questo dipende in buona sostanza dall’uso che se ne fa.
Innanzitutto occorre chiarire che uno strumento del genere è attivato da una fonte chimica (anidride carbonica, ottenolo, ecc.) e/o fisica (luce, calore, ecc.) che agisce da attrattivo per le femmine di zanzara (e di alcuni altri insetti ematofagi) in cerca di un ospite da “pungere”.
Ciò comporta che prima ancora di essere delle trappole questi strumenti sono delle vere e proprie “calamite” per le zanzare. Quindi, se vengono posizionati in maniera sconsiderata, essi sommano il loro potere attrattivo a quello di coloro che dovrebbero difendere. Inoltre, in presenza di persone una trappola attrattiva diventa “poco competitiva” nei confronti delle zanzare, che quindi finiranno quasi certamente a contatto con qualche vittima prima che nella trappola.
In certi casi però queste trappole possono dare dei risultati soddisfacenti. Ad esempio un uso prolungato in un giardino, possibilmente nell’orario di massima attività della specie e mentre non vi sono persone, serve a “bonificare” l’area dalle zanzare presenti o che passano di lì mentre non vi è altro di più attrattivo (uomo o animali) che le “distrae” dalle trappole. Infatti, la marina degli Stati Uniti le ha utilizzate con un certo successo nei propri campi da golf, aree verdi poco e saltuariamente popolate.
Un altro consiglio è quello di piazzarle tra il punto che si vuole difendere e la presumibile fonte o via di accesso preferenziale dell’infestazione, sempre che sia possibile individuarla. Quindi, per fare un esempio semplice, con la sequenza “focolaio-trappola-giardino” e non “focolaio-giardino-trappola”. Ma anche nel caso di un posizionamento ottimale, valgono le stesse considerazioni di prima sul maggior potere attrattivo che hanno uomini e animali.
Infine alcune considerazioni su orari, quantità e qualità di zanzare. Esistono numerose specie di zanzare che amano il nostro sangue: non tutte hanno gli stessi orari di massima attività e questi possono variare a seconda del clima e della stagione. Non tutte poi sono attratte dalle stesse sostanze e con la stessa efficacia. Inoltre, quando le zanzare di una specie sono veramente tante se non le si combatte alla fonte ogni lotta risulta vana.
Resta inconfutabile che tutte le zanzare catturate in una trappola non ci pungeranno più… ma a volte alcune centinaia di zanzare catturate non rappresentano che una minima percentuale di quelle che rimangono in giro!
ANTEA
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