Se volete essere sicuri al 100% che nessuna larva sopravviva basta mettere nell'acqua alcuni pesciolini chiamati "Gambusie", voracissimi di larve di zanzara.
Io da un paio d'anni ho adottato questo metodo (a dire il vero, senza l'ovitrappola aqualab...): un paio di contenitori in plastica nera (di quelli che si usano per la malta, in vendita per pochi euro nei bricocenter) piazzati in punti "strategici" del giardino (all'ombra, nei punti umidi dove solitamente vivacchiano le zanzare adulte) con dentro una decina di gambusie (la proporzione corretta è di 1 maschio ogni 3 femmine, ma col tempo se lasciati stare si regolano da soli...).
Non sono necessarie pompe o filtri per l'acqua perché questi pesci (resistentissimi) sono abituati a vivere in acque palustri. Giusto un po' di sassolini da acquario sul fondo e qualche piantina (ceratofillo demersum, anche questo resistentissimo) per ossigenare l'acqua e per fornire riparo agli avannotti.
I pesciolini possono resistere all'aperto anche d'inverno e si riproducono senza problemi (la gambusia è considerata "specie infestante"...).
La sola manutenzione necessaria è il rabbocco dell'acqua nel periodo estivo, quando fa davvero caldo. Punto.
I pesciolini non vanno alimentati con mangimi di sorta (si nutriranno di larve zanzare e, d'inverno, di alghe).
In questo modo ho notato, dopo un primo periodo ovviamente, un drastico miglioramento della situazione (eliminando le larve si interrompe il ciclo di riproduzione e il numero delle zanzare andrà progressivamente diminuendo). Chiaro che questo espediente va accompagnato da un'attenta eliminazione di tutte le possibili forme di ristagno d'acqua (sottovasi, annaffiatoi, etc.)
Ovviamente i contenitori vanno messi a una certa distanza da dove si soggiorna perché attirano le zanzare.
Se si vuole si può aggiungere un pezzetto di legno (quello delle cassette della frutta va benissimo) con un peso da un lato (ad esempio un grosso bullone) e un filo dall'altro capo per legarlo. Le zanzare utilizzeranno questo "trampolino" di legno per deporre le proprie uova.