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Larvicida Bacillus thuringiensis

 

Uno dei prodotti principali contro le larve di zanzara è il Bacillus thuringiensis. Molti non lo conoscono, altri ne hanno solo sentito parlare, c'è anche chi pensa sia nocivo per l'ambiente. Cerchiamo di fare chiarezza.

Il Bacillus thuringiensis (B.t.) è un batterio battezzato per la prima volta in Giappone nel 1901, è stato utilizzato in agricoltura soprattutto da quando si sono sviluppate le prime forme di agricoltura biologica.
E’ un batterio sporigeno che vive normalmente nel terreno. Se distribuito nell’ambiente (sulle foglie, nell’acqua) e viene ingerito dagli insetti sensibili il batterio libera alcune tossine in grado di danneggiare il tratto digerente delle larve, soprattutto di ditteri (zanzare) e lepidotteri. Le tossine, innocue per l'uomo anche per una questione di pH gastrico, sono prodotte sotto forma di cristalli, i quali si dissolvono in particolari condizioni di alcalinità con valori di pH superiori a 9. Le tossine B.t. sono perciò estremamente specifiche e danneggiano solo l'intestino di determinate specie d'insetti.
Il B.t. agisce, quindi, solo per ingestione. Solo gli insetti con apparato boccale masticatore possono infatti ingerire i cristalli e le spore che sono stati distribuiti sulla vegetazione.

L'azione insetticida dipende da diversi fattori quali il pH intestinale della specie bersaglio, la presenza di determinati enzimi digestivi, specifici recettori delle tossine (che variano secondo la specie dell’insetto) e lo stadio di sviluppo dell’insetto (le larve giovani sono più suscettibili).

Il Bacillus thuringiensis può quindi essere usato in molti settori grazie alla sua efficacia, alla brevità del periodo di carenza e all’assenza di residui indesiderati sulle colture.

Al fine di ottimizzarne l’efficacia sono necessari alcuni accorgimenti operativi.

Prima di tutto bisogna considerare l’immagazzinamento del prodotto commerciale. Il B.t. mantiene inalterate le sue potenzialità applicative per almeno 2 o 3 anni. Tuttavia bisogna prestare attenzione, in Italia non vige l’obbligo di riportare sulla confezione la data di scadenza. Il prodotto deve essere poi conservato a temperature non superiori a 25 °C lontano da fonti di calore e non esposto alla luce diretta del sole.
Il consiglio è di rifornirsi sempre da negozi affidabili e competenti.

Un altro aspetto da considerare, anche se per il privato è difficile, è quello del pH dell’acqua che si intende trattare. Se il pH è superiore a 8 il B.t. si attiva anzitempo prima di raggiungere il proprio bersaglio. In questo modo non si ottiene il risultato voluto, si dovrebbe regolare il pH dell’acqua prima di applicare il prodotto. C’è da dire che le acque particolarmente calcaree sono quelle di acquedotto. Se quindi ti trovi a trattare un pozzetto di scarico delle acque piovane il problema non si pone. Diverso se devi bonificare un sottovaso pieno di acqua di rubinetto. In questo caso il Bt è meno indicato, meglio orientarsi verso Zanzibar, un prodotto specifico per piccoli ristagni di acque calcaree.

Gli utilizzi del B.t. stanno spingendosi verso frontiere impensate fino a qualche tempo fa. Data la sua manipolabilità genetica si è riusciti ad estrarre il gene che codifica la tossina che è stato poi inserito in alcune piante coltivate, soprattutto soia e mais. In tal modo queste piante sono in grado di sintetizzarsi da sole la tossina divenendo "velenose" per gli insetti dannosi autoproteggendosi.

Vi sono differenti ceppi di B.t., ciascuno dotato di una specifica tossicità nei confronti di un particolare gruppo di insetti:

  • B.t. aizawai (B.t.a.) è utilizzato negli alveari, contro le larve della falena della cera;
  • B.t. israelensis(B.t.i)  è efficace contro le zanzare, simulidi e chironomidi;
  • B.t. kurstaki (B.t.k.) controlla numerose specie di lepidotteri;
  • B.t. San Diego (B.t.sd) è efficace contro determinate specie di coleotteri ed il punteruolo delcotone;

Il Bacillus thuringiensis var. isrealensis, nel settore della disinfestazione civile, svolge un ruolo importante. Il suo utilizzo, rispetto ad altri insetticidi chimici, consente di evitare gli effetti collaterali negativi su organismi non bersaglio.

Il B.t. è praticamente non tossico per l’uomo e gli animali in genere. Volontari che hanno assunto dosi orali di 1000 mg di B.t. non hanno manifestato effetti collaterali. Sono stati effettuati molti studi su animali, utilizzando differenti vie di esposizione. Nessun effetto negativo è stato riscontrato.

Il B.t. è un patogeno naturalmente rinvenibile nel terreno e che degrada rapidamente. A causa della sua breve vita biologica e della sua specificità d’azione, è  poco probabile che il B.t. possa causare resistenze sugli insetti bersaglio rispetto agli insetticidi di origine chimica.
Il B.t. è moderatamente persistente nei suoli. La sua emivita in condizioni favorevoli è di circa 4 mesi. Le spore del B.t. vengono rilasciate nel suolo a seguito della decomposizione degli insetti morti dopo che questi lo hanno ingerito. Dopodichè viene rapidamente inattivato nei suoli che hanno un pH inferiore a 5,1.
Grazie alla rapida degradazione microbiologica e alla bassa tossicità, non causa problemi alle falde acquifere. Il B.t. è caratterizzato da una breve persistenza sul fogliame perché la componente ultravioletta della luce solare lo distrugge molto rapidamente. La sua emivita in condizioni di normale insolazione è di 3,8 ore.

Una ulteriore analisi sulla sicurezza per uomo e animali del Bacillus Thuringiensis è stata pubblicata sul numero di Luglio/agosto del 2006 della rivista "Disinfestazione e igiene alimentare".

Larvicida a base di Bacillus Thuringiensis si può acquistare qui.

 
Pubblicato in: Insetticidi