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Dengue

 

La dengue è una malattia considerata tropicale che minaccia il 40% della popolazione mondiale. I casi sono raddoppiati negli ultimi 10 anni e le previsioni future sono preoccupanti.

La dengue è una malattia causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Una persona che viene infettata ha il virus in circolazione nel sangue per 2/7 giorni. Se viene punto in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Il passaggio chiave viene svolto proprio da questi insetti i quali prelevano il virus succhiando il sangue, vengono infettati a loro volta e contagiano altri esseri umani alla puntura successiva iniettando la loro saliva. Nel video seguente (in inglese) il processo è spiegato in dettaglio.

Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali. In Europa è considerata un grave fattore di rischio sanitario per i prossimi anni.

Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5/6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3/4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

 

Sono proprio di questi giorni (autunno 2012) alcune notizie che portano la Dengue alla ribalta.

L'Europa sta avendo a che fare con la prima ed importante epidemia di febbre dengue dagli anni 20, con oltre 1.300 persone colpite dalla malattia nell'arcipelago portoghese di Madeira. Le isole sono particolarmente a rischio per queste epidemie (vedi isola di Reunion coplpita da Chikungunya nel 2006) ma purtroppo il fenomeno non rimane localizzato. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha rilevato 25 casi della malattia altrove in Europa portateti da viaggiatori di ritorno da Madeira (casi di importazione). I casi di importazione sono meno "gravi" di quelli autoctoni. Questi ultimi infatti dimostrano come la malattia sia in grado di essere trasmessa nel territorio in cui si presenta, come i casi in Francia del 2010.

Anche in Italia c'è stato un aumento del numero dei casi importati di Dengue negli ultimi anni. E' quanto emerge dal rapporto Istisan dell'Istituto superiore di sanità pubblicato la passata estate proprio in coincidenza con la segnalazione di un caso di dengue dal dipartimento di Sanità  pubblica della Usl di Bologna. In particolare, nel 2009 le segnalazioni di questa  malattia hanno visto, 13 casi importati di dengue distribuiti su 9 regioni. Nel 2010 sono saliti a 51 e a 47 nel 2011. Le regioni con il maggior numero di casi di Dengue sono state Emilia Romagna e Veneto.

Attualmente, secondo l’Organizzazione mondiale della salute (Oms), un terzo della popolazione mondiale vive in aree di rischio di contatto con la zanzara della Dengue. Ma nei prossimi decenni questa percentuale è destinata a raddoppiare: fino al 2085 tra il 50% e il 60% degli abitanti del pianeta vivranno in zone infestate dalla zanzara Aedes.

La conferma dell'allarme che suscita la febbre dengue nel mondo viene dalla multinazionale farmaceutica Sanofi Aventis la quale inizierà a breve in India i test sull'uomo del proprio vaccino contro questa malattia. I test dovranno essere esaustivi e diversificati e si ipotizza la disponibilità per il 2015. Al momento non c'è nessun vaccino per la malattia, anche a causa del fatto che il virus ha quattro ceppi principali e colpisce soltanto l'uomo, il che rende impossibili test sugli animali. Secondo l'Oms fino a 100 milioni di persone in più di 100 paesi si ammalano ogni anno, mentre nel 1970 la malattia era endemica solo in nove.

Diffusione Zanzara Tigre

Completa il quadro preoccupante l'aumento generalizzato delle temperature causato dal riscaldamento globale. Negli ultimi anni l'Italia è diventata climaticamente più favorevole alla diffusione della zanzara tigre. Nell'immagine si può vedere la presenza di questi insetti nel 1995 comparati con i risultati dei monitoraggi attuali.

Simulazioni al computer condotte da ricercatori dell’Università di Liverpool ipotizzano che nei prossimi decenni la zanzara tigre si diffonderà anche in molte zone dell’Europa Settentrionale, e in particolare Benelux, Germania Occidentale e area balcanica. Più fortunati nel Sud della Spagna dove il clima sempre più asciutto diventerà meno adatto alla zanzara tigre.

Oltre alle temperature elevate - fanno notare gli scienziati - l’effetto serra sta rendendo sempre più comuni eventi estremi, come le grandi tempeste. Le pozze che si formano a seguito dei temporali sono l’habitat naturale per il moltiplicarsi delle zanzare. Negli ultimi anni, ha contribuito all’aumento dei casi di Dengue nell’Europa Occidentale anche l’accresciuto numero di viaggi e spostamenti.

 

Tutta la comunità scientifica è all'opera per trovare dei rimedi contro questa debilitante malattia. Oltre al vaccino, per il quale bisogna aspettare ancora qualche anno, sono in corso altri esperimenti per provare a debellare il problema alla radice. Tali esperimenti sono focalizzati sulle zanzare OGM, ovvero modificate geneticamente.

L’azienda britannica Oxitec ha annunciato di aver effettuato il primo test al  mondo rilasciando delle zanzare transgeniche (Aedes aegypti) nelle isole Cayman nel 2009 e nel 2010. Gli scienziati dell’Oxitec hanno presentato dei risultati preliminari al congresso della Società Americana di Medicina Tropicale e Igiene ad Atlanta.

Tra novembre e dicembre 2009 la Oxitec ha liberato su Gran Cayman un piccolo contingente di zanzare modificate allo scopo di capire se potevano competere con i maschi naturali per l’accoppiamento con le femmine. Uno studio più in grande è stato effettuato tra maggio e ottobre 2010 per misurare la riduzione della popolazione di zanzare portatrici di dengue. In una zona di 16 ettari sono state liberate 3 milioni di zanzare della Oxitec, in rapporto di 10 a 1 per ogni individuo maschile presente nell’ambiente. Ad agosto la popolazione di zanzare si era ridotta dell’80%. L’esperimento, che la Oxitec ha definito “un successo” è stato eseguito con l’autorizzazione del governo locale.

La speranza è che questa strategia possa ridurre in modo considerevole la popolazione di zanzare portatrici di malattia e può essere una alternativa all’uso degli insetticidi. Gli insetticidi attualmente utilizzati e i metodi tradizionali di controllo dell’infezione sono poco efficaci. Le zanzare del genere Aedes pungono anche di giorno e quindi accorgimenti notturni come le zanzariere intorno al letto non sono sufficienti.

Questo è stato solo il primo degli esperimenti, attualmente la Oxitec sta sviluppando due diversi "prodotti": una Aedes aegypti e una Aedes albopictus entrambe geneticamente modificati e capaci di impedire la riproduzione di questi insetti. 

L’annuncio di Oxitec ha preso di sorpresa sia la comunità di scienziati che lavora nel campo del controllo genetico di insetti vettori di malattie che hanno progetti in altre parti del mondo, sia gli oppositori all’uso degli OGM, siano essi piante o animali che hanno accusato la Oxitec di aver agito in segreto.

Se si fosse creato clamore su questo esperimento forse gli oppositori avrebbero cercato di bloccarlo in nome del “principio di precauzione”. La cui più grande debolezza però è quella di pretendere di giudicare una tecnologia solamente dai possibili rischi senza tener conto dei possibili vantaggi. In questo caso la possibilità di sconfiggere o almeno attenuare una malattia che colpisce dai 50 ai 100 milioni di persone con decine di migliaia di morti ogni anno.

Mentre la Oxitec e la Sanofi Aventis procedono con le loro ricerche a noi non resta che contrastare le zanzare con mezzi meno fantascientifici ma disponibili fin da subito.

Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara tigre. Una strategia particolarmente efficace e senza l'ausilio di prodotti chimici è quella basata su ovitrappole. I primi casi di utilizzo contro la diffusione della Dengue sono stati in Brasile dove le autorità locali hanno diffuso semplici istruzioni su come cotruire ovitrappole a costo zero chiamate Mosquitoeira. Noi ci siamo attrezzati e proponiamo una ovitrappola dai costi ridotti che impedisce lo sfarfallamento degli adulti anche se trascurata. Nel suo primo anno ha riscosso molto successo.

Un'altra misura preventiva efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Sono quindi importanti i repellenti, abiti adeguati e protettivi, zanzariere e repellenti per tessuti a base di permetrina.

Quando si verificano casi sul territorio italiano la procedura prevede disinfestazioni a tappeto attorno alle abitazioni delle persone colpite.

Insomma, tutti gli elementi di rischio citati sembrano aumentare i pericoli di epidemie in territori ad oggi impensabili. Occorrerebbe una strategia di lotta da parte delle istituzioni a livello almeno regionale. Speriamo che prima o poi le ricerche portino ad una soluzione del problema che risparmi sofferenze a milioni di persone, specialmente bambini.

Per maggiori informazioni puoi fare riferimento al sito www.dengue.info o a questa mappa interattiva che indica tutti i casi di dengue che si verificano nel mondo.

 
Pubblicato in: Malattie